La nostra narrazione della storia
Storia dell'azienda Agricola dell'Arneo
La storia dell’azienda Agricola dell’Arneo, sita a Leverano in provincia di Lecce è indissolubilmente connessa alla tenacia dei suoi soci, la maggior parte dei quali sono attivamente impegnati in altre sfere quotidiane.
Il loro impegno è volto a recuperare la millenaria tradizione familiare di coltivare la terra, preservando con dedizione i vigneti conquistati con fatica dai loro antenati.
L’azienda prende il suo nome dal suggestivo territorio che ospita i vitigni, l’Arneo, teatro negli anni cinquanta delle lotte contadine per l’assegnazione delle terre incolte.
Le riforme che seguirono diedero vita alla piccola proprietà, con i contadini che ottennero piccoli appezzamenti da coltivare in cambio di miseri compensi, spesso lasciati incolti dai latifondisti. Da questi lotti di terra, resi fertili con fatica dai nonni e dai padri dei soci dell’Agricola dell’Arneo snc, si sviluppa il coraggioso percorso nella produzione e commercializzazione di vino, completando la filiera con l’introduzione di un marchio proprio.
Nel 2011, l’Agricola dell’Arneo snc si trasforma in Società Agricola dell’Arneo srl, ottenendo l’autorizzazione per l’attività agrituristica riconosciuta dalla Regione Puglia con l’iscrizione all’albo degli Agriturismi.
Si acquisisce la nuova sede, recuperando la Masseria Signora Porzia, adibita parzialmente ad opificio con la capacità di produrre tra 70.000 e 100.000 bottiglie, oltre a un punto vendita ampliato che offre anche altri prodotti tipici come olio, ortaggi e conserve.
Una parte della struttura è stata ristrutturata per ospitare una Struttura ricettiva, un piccolo agriturismo con fino a 10 posti letto. La società si trasforma quindi in una cantina ospitale, beneficiando di una costruzione di valore storico-culturale.
Infatti, è proprio sull’aia di questa struttura che si intreccia la storia più significativa e struggente della Masseria. Nel 1941, nei pressi della Masseria, furono realizzati lavori per la costruzione di un aeroporto militare, un progetto ambizioso con la realizzazione di una pista in cemento e baracche in legno per ospitare circa 1000 militari; si narra che fu lo stesso Mussolini, in uno dei suoi viaggi nel sud, a selezionare il luogo. Nel giugno del 1943, in piena guerra, un gruppo di aerei tedeschi in ritirata dalla Sicilia fece sosta sull’aeroporto vicino.Questo trasferimento non sfuggì all’attenzione degli osservatori americani che monitoravano l’avanzata tedesca attraverso le diverse fasi. Al mattino del 23 luglio, decollarono dal Nord Africa ben 70 aeromobili B17, più comunemente noti come Fortezze Volanti, con destinazione Leverano.
Nel frattempo, nella Masseria, gli operai erano intenti a trebbiare il grano sull’aia, e il frastuono della macchina non permetteva loro di anticipare ciò che sarebbe accaduto a breve. Alle 12:30, le Fortezze Volanti erano ormai sull’obiettivo e cominciarono a sganciare bombe da 500 libbre, concentrando i loro attacchi soprattutto sulla mietitrebbia che si trovava nei pressi della masseria, scambiata erroneamente per una postazione di contraerea.
Quasi tutti gli operai coinvolti nel loro lavoro furono feriti a morte dalle schegge delle bombe che continuavano a piovere, danneggiando anche la struttura stessa della masseria. Al termine del bombardamento sull’aia della Masseria, si contarono 11 vittime civili. Tale episodio, nel corso del tempo, fu dimenticato dalla maggior parte delle persone, finché un gruppo di appassionati non riportò alla memoria collettiva quel triste 23 luglio, ottenendo che ogni anno si commemorasse l’evento con colpi a salve alle ore 12:00. Successivamente, fu realizzato un documentario che raccoglieva le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari, coinvolgendo attori e comparse locali. Il ricordo venne così preservato, tuttavia la masseria rimase abbandonata e trascurata, con una destinazione d’uso che sembrava condannare l’edificio a un destino commerciale, paventando l’ipotesi di demolizione per fare spazio a un ennesimo capannone. Ma è proprio da questo momento storico che la Masseria Signora Porzia inizia a rinascere, non solo come patrimonio architettonico, ma anche come realtà produttiva, grazie innanzitutto alla sensibilità dei soci dell‘Agricola dell’Arneo. Essi intravedono in essa il luogo ideale per concretizzare il loro progetto di una Cantina Ospitale, coinvolgendo attivamente i turisti interessati al ciclo di produzione del vino e alla riscoperta dei sapori e delle tradizioni contadine.